Dormire regolarmente sul divano, soprattutto se ci si addormenta in pochi minuti e questa abitudine diventa parte della routine serale, incide in modo significativo su diversi aspetti della salute fisica e del benessere complessivo. Nonostante l’apparente comodità iniziale, le conseguenze a lungo termine per il corpo possono essere piuttosto sfavorevoli, coinvolgendo la postura, la qualità del sonno, la salute muscolo-scheletrica e persino l’equilibrio dei ritmi biologici.
Conseguenze posturali e muscolo-scheletriche
I principali problemi che derivano dal dormire sempre sul divano hanno a che fare con la postura e il sostegno della colonna vertebrale. I divani sono progettati per offrire comfort durante i momenti di relax, ma non forniscono il supporto necessario per un sonno prolungato. Nel lungo periodo, la mancanza di un adeguato allineamento della schiena può creare squilibri muscolari e aumentare la suscettibilità a dolori cronici, soprattutto nell’area lombare e cervicale. La posizione spesso raccolta o non fisiologica compromette il corretto allineamento delle strutture ossee e muscolari, causando tensione continua e rigidità, condizioni che possono favorire infiammazioni e lesioni alle articolazioni.
La scarsa ergonomicità del divano, rispetto a un materasso studiato per il riposo notturno, aggrava lo sviluppo di disturbi come il mal di schiena e irrigidimenti muscolari, spesso accompagnati da risvegli dolorosi e da una sensazione di stanchezza. Questo rischio è ulteriormente accentuato dal fatto che la superficie del divano risulta generalmente troppo stretta o morbida, spingendo il corpo ad assumere posizioni innaturali.
Impatto sulla qualità del sonno e sul ritmo circadiano
La facilità con cui si prende sonno sul divano è spesso dovuta a un accumulo di stanchezza durante la giornata; tuttavia, il gesto di addormentarsi involontariamente in questo contesto può interferire pesantemente con l’architettura del sonno notturno. Le cosiddette “pennichelle” serali, anche di breve durata, contribuiscono a scaricare quella che in gergo scientifico viene chiamata pressione del sonno, una sorta di “molla” interna che si carica durante il periodo di veglia e si scarica quando si dorme.
Quando ci si addormenta sul divano e si dorme anche solo per 30-90 minuti, questa pressione diminuisce; il risultato è che, al momento di coricarsi definitivamente nel letto, può risultare molto più difficile riaddormentarsi. Il tempo necessario per prendere sonno, ovvero la cosiddetta latenza, si allunga: il corpo non avverte più la stessa necessità fisiologica di dormire, con conseguente disturbo della continuità e della profondità del riposo notturno.
Un ulteriore elemento da considerare riguarda l’esposizione alla luce blu, proveniente dagli schermi di televisori e dispositivi elettronici, che di solito accompagna il sonnellino sul divano. La luce blu interferisce con la produzione di melatonina, l’ormone naturale che regola il ritmo circadiano, portando a un sonno più leggero e frammentato, nonché a difficoltà di addormentamento dopo essersi spostati dal divano al letto.
Implicazioni sul sistema respiratorio e allergie
I divani sono spesso composti da materiali tessili che facilmente intrappolano polvere, acari, peli di animali e altri allergeni. Dormendo frequentemente su queste superfici, il contatto prolungato e la vicinanza alle vie respiratorie può accentuare o scatenare reazioni allergiche, come raffreddori, tosse, prurito agli occhi o crisi asmatiche, specialmente nei soggetti predisposti. Tale condizione peggiora la qualità del respiro notturno e ostacola il riposo rigenerante. Un letto, per design e manutenzione, consente invece una migliore gestione dell’igiene e una minore esposizione prolungata ad allergeni domestici.
Effetti psicofisici e abitudini correlate
Oltre agli effetti fisiologici, dormire sempre sul divano può contribuire al consolidamento di abitudini poco salutari, come la tendenza a restare svegli fino a tardi davanti agli schermi o ad addormentarsi in ambienti poco oscurati o rumorosi. Nel tempo, questa routine può trascinare una sensazione costante di stanchezza, influenzando negativamente l’umore, la concentrazione e le capacità cognitive durante la giornata.
- Frammentazione del sonno: Risvegli frequenti e alternanza tra diverse superfici non consentono mai all’organismo di completare correttamente tutte le fasi del sonno REM e profondo.
- Ridotto senso di benessere: Il sonno non ottimale si riflette su livelli d’energia, memoria e produttività.
- Aumento del rischio di infortuni: Svegliarsi o muoversi nel sonno su una superficie ristretta come il divano aumenta il rischio di cadute o movimenti improvvisi lesivi per le articolazioni.
Consigli degli esperti: Gli specialisti del sonno raccomandano di mantenere ambienti e rituali di riposo regolari, preferendo il letto al divano per il sonno notturno. Il sonno di qualità dipende infatti non solo dalla durata ma anche dalla continuità e dalla profondità, garantite maggiormente da un riposo in un luogo adatto e preparato, libero da fonti luminose e da distrazioni elettroniche.
Mantenere il corpo in una posizione fisiologica, ridurre l’esposizione a stimoli artificiali serali e favorire la regolarità nell’orario di addormentamento sono strategie semplici ma efficaci per proteggere il proprio benessere a lungo termine.
In definitiva, se ci si addormenta spesso sul divano “senza accorgersene”, non si tratta solo di una questione di abitudine, ma di una pratica che incide profondamente sulla salute della colonna vertebrale, sul ritmo sonno-veglia e sull’equilibrio generale del corpo. Una maggiore consapevolezza di questi rischi può contribuire a scegliere comportamenti di riposo più protettivi e salutari per l’organismo.