Ti fanno male le ossa quando cambia il tempo? Ecco la spiegazione scientifica legata all’umidità

Quando cambiano le condizioni climatiche, in particolare con l’aumento dell’umidità e le variazioni di pressione atmosferica, molte persone riferiscono un peggioramento dei dolori alle ossa e alle articolazioni. Questo fenomeno non è soltanto una percezione comune: negli ultimi anni la scienza ha cercato di comprendere il legame tra il meteo e il dolore articolare, soprattutto tra chi soffre di artrosi o artrite.

I meccanismi biologici dietro il dolore osseo e articolare

Alla base della maggiore sensibilità delle ossa e delle articolazioni ai cambiamenti meteorologici ci sono diversi fattori biologici. Uno degli elementi più rilevanti è la riduzione della pressione atmosferica in concomitanza con il peggiorare delle condizioni meteo. Questa variazione, sommata a un incremento dell’umidità, può indurre l’espansione dei tessuti molli attorno alle articolazioni, stimolando le terminazioni nervose e causando la sensazione di dolore o di maggiore rigidità .

Più nello specifico, la pressione barometrica che si abbassa prima di un temporale o durante periodi umidi, può influenzare gli scambi di liquidi tra i tessuti, e soprattutto modificare la pressione all’interno del liquido sinoviale presente nelle articolazioni. Quando il liquido deve adattarsi troppo rapidamente al nuovo equilibrio esterno, può generare dolore, soprattutto nelle zone già colpite da degenerazione o infiammazione . Una situazione simile si verifica in chi soffre di patologie croniche come artrosi, nei segmenti articolari più sollecitati, o artrite, patologia infiammatoria che coinvolge soprattutto le articolazioni più piccole .

L’umidità: il ruolo nella percezione del dolore

L’umidità è spesso accusata di peggiorare i dolori articolari, ma i dati scientifici non sono del tutto concordi sulla relazione diretta. Alcuni studi hanno riscontrato che un aumento dell’umidità e una diminuzione della pressione atmosferica fanno aumentare la percezione del dolore nelle persone con dolore cronico o che hanno avuto fratture pregresse . Ad esempio, una ricerca pubblicata nel 2016 su pazienti con esiti di fratture ossee ha rilevato che il dolore era maggiore nelle giornate caratterizzate da elevata umidità (superiore al 70%) e bassa pressione atmosferica, tipicamente prima delle piogge o dei cali di temperatura.

In chi soffre di artrite reumatoide, alcuni ricercatori hanno osservato che quando la pressione dell’aria diminuisce, il tessuto connettivo che circonda le articolazioni tende a espandersi, determinando dolore e sensazione di gonfiore. In altri casi, la rigidezza potrebbe essere associata all’effetto dell’umidità sulla densità del liquido sinoviale che, diventando più denso, complica i movimenti articolari e li rende più dolorosi . Nonostante ciò, resta una notevole variabilità individuale: alcune persone riferiscono aggravamento dei sintomi, mentre altre non notano alcun cambiamento.

Il ruolo delle altre variabili climatiche e i casi particolari

Oltre all’umidità, anche freddo e sbalzi di temperatura sono spesso associati all’aumento della sintomatologia dolorosa. Secondo alcuni studi, ogni calo di circa 10 gradi può aumentare il dolore articolare, anche se non tutte le ricerche confermano questo dato in modo uniforme . Spesso il freddo determina una vasocostrizione capillare, diminuisce quindi il flusso di sangue verso le articolazioni, peggiorando il dolore soprattutto nei soggetti con artrosi o in zone precedentemente lesionate .

Studi come quelli condotti dalla Harvard Medical School hanno mostrato che i cambiamenti climatici influiscono principalmente sulle zone già colpite da patologie o traumi: per esempio, il tratto cervicale, le ginocchia, le anche, o le cicatrici da intervento . Nei tessuti sani, invece, il bilancio fra liquidi intracellulari ed extracellulari resta più stabile, il che protegge da questa sintomatologia.

Cosa si può fare: prevenzione e strategie per gestire il dolore

Anche se il legame tra meteo e dolore è complesso e presenta ancora delle zone d’ombra, è possibile adottare alcune strategie per limitare i fastidi nei periodi di umidità elevata e forti sbalzi di temperatura:

  • Mantenere il calore corporeo: vestiti a strati e mantenere coperte soprattutto le zone più delicate o soggette a dolore riduce la sensazione di disagio.
  • Attività fisica regolare: il movimento previene la rigidità e aiuta a mantenere elastiche le articolazioni. Anche una camminata o esercizi leggeri possono svolgere un ruolo protettivo.
  • Alimentazione equilibrata e idratazione: una dieta ricca di Verdure, Omega-3 e un’adeguata idratazione favoriscono la salute articolare e riducono la risposta infiammatoria.
  • Ricorrere a terapie fisiche: massaggi, fisioterapia o l’uso di impacchi caldi localizzati possono aiutare ad alleviare la sintomatologia, specialmente nei periodi di maggiore disagio.
  • Evitare l’inattività prolungata: lunghi periodi fermi peggiorano il dolore e la rigidità articolare.

In caso di peggioramento acuto dei sintomi, soprattutto se legati a patologie reumatiche già diagnosticate, è sempre consigliato il confronto con un medico di fiducia o con uno specialista in reumatologia, che potrà valutare eventuali terapie farmacologiche o personalizzare il trattamento.

In sintesi, la connessione tra umidità, cambiamenti atmosferici e dolore articolare ha basi biologiche riconosciute dalla scienza, seppure non del tutto chiarite. Gli studi recenti confermano che le persone più sensibili o che hanno già subito danni articolari tendono ad avvertire dolore quando cambiano le condizioni meteorologiche. Pur mancando ancora una spiegazione definitiva per tutti i casi, risulta evidente come il controllo del clima e l’adozione di corretti stili di vita possano essere determinanti per migliorare la qualità della vita delle persone che ne soffrono.

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