Senti gli odori troppo intensamente? Potresti soffrire di questa condizione neurologica

Sentire gli odori in modo estremamente intenso può essere il segnale di una condizione neurologica chiamata iperosmia, un’alterazione della percezione olfattiva in cui gli stimoli odorosi vengono avvertiti con una sensibilità molto superiore rispetto alla norma. Chi ne è colpito riesce a riconoscere anche odori impercettibili per gli altri, oppure subisce una forte amplificazione di quelli comuni, tanto da percepirli come francamente molesti o disturbanti.

Cos’è l’iperosmia e perché si verifica

L’iperosmia rappresenta una alterazione della sensibilità olfattiva, detta anche iperestesia olfattiva. Questa condizione si manifesta quando le normali percezioni degli odori vengono intensificate a tal punto da provocare disagio e, talvolta, portare ad evitare determinati ambienti o contesti sociali. Il fenomeno è meno frequente rispetto alla perdita dell’olfatto (anosmia), ma risulta particolarmente impattante sulla qualità della vita.

Le cause dell’iperosmia possono essere diverse e spesso variano tra persone. Alcune delle principali sono:

  • Costituzione genetica, con familiarità per iperattività dei sensi
  • Alterazioni neurobiologiche o segni di disturbi neurologici più estesi
  • Squilibri ormonali (ad esempio durante la gravidanza)
  • Effetti collaterali di farmaci o sostanze tossiche
  • Condizioni mediche come emicrania, epilessia, alcune forme di diabete, tiroidismo o disturbi psichiatrici
  • In alcuni casi, l’iperosmia può insorgere temporaneamente o in seguito a cambiamenti nel sistema nervoso centrale, come dopo traumi cranici, infezioni cerebrali, o nei soggetti che presentano una sensibilità sensoriale generalizzata.

    Sintomi e impatto sulla vita quotidiana

    Oltre alla percezione olfattiva amplificata, chi soffre di iperosmia può sperimentare una serie di sintomi correlati che suggeriscono una più ampia ipersensibilità sensoriale:

  • Nausea e senso di disgusto in risposta a odori forti o sgradevoli
  • Cefalea o peggioramento dell’emicrania in concomitanza di odori intensi
  • Irritabilità, ansia o malessere generale
  • Difficoltà nel frequentare luoghi pubblici o affollati
  • Sintomi neurovegetativi, come sudorazione fredda, tachicardia e sensazione di disagio corporeo
  • Nei casi più gravi la sensazione di disagio può portare la persona ad evitare ambienti ricchi di stimoli olfattivi, influendo su abitudini sociali, lavorative e relazionali. Alcune persone manifestano anche una ipersensibilità alla luce e ai suoni, un quadro che suggerisce la presenza di condizioni neurologiche di fondo, come le sindromi da iperattività sensoriale o disturbi psicologici.

    Diagnosi: come riconoscere l’iperosmia

    La diagnosi di iperosmia è prevalentemente clinica, basata sulle descrizioni soggettive riferite dal paziente al medico. Tuttavia, esistono esami specifici e accertamenti che possono essere utili nel percorso diagnostico, specialmente quando si sospetta una causa neurologica o sistemica sottostante:

  • Test olfattivi a concentrazione graduale, per valutare soglia e intensità della percezione degli odori
  • Valutazioni psicofisiche, che aiutano a identificare il grado di ipersensibilità olfattiva
  • Esami neurologici o neuropsicologici, utili se si ipotizzano danni o alterazioni cerebrali
  • Risonanza magnetica cerebrale per escludere lesioni o anomalie strutturali
  • Esami endocrini e tossicologici per verificare squilibri sistemici
  • Esiste anche un’interessante relazione tra iperosmia e altre condizioni neurologiche, come la ipersensibilità sensoriale: soggetti neurodivergenti, come quelli affetti da autismo, sindrome di Tourette, ADHD o disturbi d’ansia, possono presentare un’alterazione dell’elaborazione sensoriale, che coinvolge anche l’olfatto.

    Cause neurologiche: il sistema nervoso e l’olfatto

    Alla base del fenomeno dell’iperosmia può esserci un’alterata elaborazione dei segnali olfattivi a livello cerebrale. Il sistema olfattivo trasmette gli stimoli odorosi tramite un complesso circuito neurale, dal bulbo olfattivo fino alle aree corticali e limbiche del cervello, che hanno il compito di tradurre in emozioni e reazioni le informazioni ricevute. Alcune condizioni neurologiche, come la epilessia temporale, le lesioni cerebrali, e le encefaliti, possono alterare la funzione di questi circuiti, provocando un’aumentata percezione degli odori.

    Parallelamente, alcune malattie neuropsichiatriche e disturbi evolutivi, tra cui disturbi da deficit di attenzione/iperattività (ADHD), disturbi d’ansia e sindrome ossessivo-compulsiva, sono caratterizzati da una disfunzione dei circuiti dopaminergici e noradrenergici. Questi circuiti influiscono non solo sulle capacità cognitive e comportamentali, ma anche sulla percezione sensoriale. In alcune persone, ciò può tradursi in una maggiore sensibilità agli stimoli, incluso quello olfattivo.

    Infine, il ruolo della genetica non è da sottovalutare: alcune varianti genetiche possono predisporre a una maggiore reattività sensoriale, che include anche l’olfatto. L’ambiente e le esperienze precoci possono agire da fattori scatenanti, intensificando la reattività anche in soggetti predisposti.

    Gestione e trattamento dell’iperosmia

    Gestire l’iperosmia implica innanzitutto individuare e trattare eventuali cause sottostanti. Se l’aumentata percezione degli odori si accompagna a sintomi neurologici, psichiatrici, ormonali o metabolici, è fondamentale rivolgersi a uno specialista. Il percorso di cura varia in base all’origine del disturbo:

  • Modifica di abitudini e strategie di evitamento: ricorrere a mascherine filtranti in luoghi dagli odori intensi, arieggiare frequentemente gli ambienti, preferire prodotti ipoallergenici
  • Terapia farmacologica: solo se associata a malattie neurologiche o psichiatriche specifiche, su prescrizione dello specialista
  • Supporto psicologico: utile nei casi in cui l’iperosmia provochi disagio emotivo o problemi relazionali
  • Monitoraggio periodico: per seguire l’evoluzione del sintomo e adattare la strategia
  • È importante sapere che l’ipersensibilità agli odori non è sempre una patologia autonoma, ma spesso rappresenta un segnale di disturbo più ampio: il consulto con un medico esperto, preferibilmente neurologo o otorinolaringoiatra, è consigliato in presenza di sintomi persistenti o limitanti.

    In conclusione, percepire gli odori in modo amplificato può essere un sintomo di condizione neurologica o neuropsichiatrica, ma anche di fenomeni transitori legati a stress, squilibri ormonali o farmaci. Comprendere il proprio quadro e affidarsi a specialisti permette di trovare strategie efficaci per vivere meglio con questa particolare sensibilità.

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