Malattie silenziose: ecco quando fare gli screening gratuiti per prevenire rischi

Le malattie silenziose rappresentano una delle minacce più subdole per la salute pubblica, poiché spesso evolvono senza sintomi evidenti fino a quando non raggiungono uno stadio avanzato o comportano danni irreversibili. Tra queste si annoverano patologie come il tumore della mammella, il tumore del colon-retto, l’epatite C cronica e alcune malattie metaboliche, tutti disturbi per cui oggi in Italia sono disponibili screening gratuiti e regolarmente organizzati a livello regionale e nazionale.

Perché le malattie silenziose sono così pericolose

Le malattie definite “silenziose” hanno in comune la caratteristica di essere spesso asintomatiche nelle prime fasi: ciò significa che chi ne è colpito può non accorgersi di nulla fino a quando la patologia non è già avanzata. Un esempio paradigmatico è rappresentato dall’epatite C cronica, una condizione che può condurre per anni a un danno epatico anche severo prima che compaiano segnali d’allarme. Altrettanto insidiosi sono i tumori del colon-retto e della mammella, in cui il tumore può crescere lentamente e diventare diagnosticabile solo a stadi avanzati, quando le possibilità terapeutiche sono ridotte e la prognosi è più severa.

Per questi motivi la prevenzione primaria e, soprattutto, la prevenzione secondaria tramite attività di screening sono fondamentali per ridurre morbilità e mortalità. Gli screening si basano su test rapidi, mirati a individuare la malattia o le sue fasi precoci in soggetti apparentemente sani, offrendo così la possibilità di un intervento tempestivo.

Quali screening gratuiti sono disponibili in Italia e quando effettuarli

Nella maggior parte delle regioni italiane, sono previsti programmi organizzati di screening per le patologie oncologiche e alcune infezioni virali. L’attuazione di questi programmi segue linee guida nazionali e regionali ed è regolata da precisi intervalli di età e periodicità.

  • Mammografia per la prevenzione del tumore della mammella: rivolta a tutte le donne tra 50 e 74 anni (in alcune regioni l’invito può partire già dai 45 anni), la mammografia viene offerta ogni 2 anni in modalità completamente gratuita, senza necessità di impegnativa medica. Le donne vengono invitate tramite comunicazione scritta all’indirizzo di residenza e ricevono al termine il referto direttamente a casa. La mammografia è in grado di individuare lesioni anche molto piccole, non rilevabili alla palpazione manuale del seno, aumentando così la probabilità di una guarigione completa.
  • Screening del colon-retto: esteso su larga scala a uomini e donne fra i 50 e i 74 anni, lo screening prevede principalmente il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci, da ripetere ogni 2 anni. In alcune regioni, come l’Emilia-Romagna dal 2025, la fascia d’età si amplia fino a 74 anni. Gli inviti vengono spediti a domicilio e il test, del tutto gratuito, costituisce una delle strategie più efficaci per la diagnosi precoce di adenomi o tumori e la loro eliminazione prima che si evolvano in forme invasive.
  • Screening per l’epatite C: grazie a campagne mirate e stanziamenti progressivi, il test gratuito per identificare l’infezione da virus HCV (epatite C) è stato esteso anche nel 2025, in particolare per i nati tra il 1948 e il 1968 e per la coorte già inclusa 1969-1989. Il test consiste in un semplice esame del sangue e le regioni hanno l’obiettivo di aumentare sensibilmente la copertura, oggi ancora troppo bassa malgrado la gravità dell’infezione non diagnosticata.

    In tutte queste situazioni, essere tempestivamente identificati come “a rischio” o con malattia in fase iniziale significa poter accedere a interventi terapeutici meno invasivi, ma più efficaci, con una prognosi radicalmente diversa rispetto a chi riceve la diagnosi in fase avanzata.

    L’importanza della chiamata attiva e la partecipazione agli screening

    La maggior parte degli screening gratuiti regionali avviene tramite il sistema della “chiamata attiva”: ciò significa che la cittadinanza viene contattata direttamente tramite invito spedito a casa, con tutte le indicazioni pratiche per fissare appuntamento o partecipare alle giornate previste. L’obiettivo delle autorità sanitarie è massimizzare la partecipazione, dato che l’efficacia degli screening su vasta scala dipende direttamente dall’adesione della popolazione target.

    In caso di mancato ricevimento dell’invito, è sufficiente rivolgersi alla propria azienda sanitaria di competenza per verificare la posizione e fissare gratuitamente l’esame. I test sono organizzati nei presidi territoriali, in strutture facilmente raggiungibili, e non richiedono impegnativa medica né oneri a carico dell’utente.

    È importante sottolineare che:

  • L’esito negativo viene comunicato per posta o online, mentre in caso di risultati sospetti il cittadino viene ricontattato per approfondimenti.
  • La partecipazione non comporta rischi e, in caso di necessari approfondimenti, il percorso viene gestito completamente all’interno del circuito pubblico.
  • Gli esami sono condotti da personale qualificato e i risultati vengono valutati da specialisti.
  • Tuttavia, la recente esperienza nel programma HCV, con una copertura che ha raggiunto appena l’11% della popolazione bersaglio (35-55 anni), conferma l’esigenza di maggior informazione e sensibilizzazione.

    Quali fasce di popolazione dovrebbero prestare particolare attenzione

    Se le donne tra 50 e 74 anni sono il gruppo di riferimento per la mammografia, uomini e donne dai 50 ai 74 anni rappresentano invece il target principale per lo screening sul colon-retto. Nel caso dell’epatite C, la priorità viene data alle coorti di nascita storicamente esposte a maggior rischio, come chi ha subito trasfusioni prima dell’introduzione dei test di sicurezza, chi fa uso di stupefacenti o unguenti per tatuaggi in contesti non controllati.

    Non bisogna tuttavia trascurare altre condizioni che possono essere oggetto di screening su base individuale, soprattutto in presenza di fattori di rischio genetici o anamnestici (familiarità per tumori, precedenti polipi, patologie croniche).

    Quando effettuare lo screening

    Gli inviti vengono schedulati secondo precise cadenze:

    • Per la mammografia, ogni 2 anni fra 50 e 74 anni.
    • Per il colon-retto, ogni 2 anni fra 50 e 74 anni, con estensioni locali fino a 79 anni in alcuni territori.
    • Per l’epatite C, una volta almeno nella vita per chi appartiene alle coorti indicate o ricade tra le categorie a rischio.

    Aderire all’invito tempestivamente può fare la differenza tra una diagnosi precoce e trattabile e una malattia avanzata. Non va mai sottovalutata l’importanza delle misure di prevenzione secondaria su ampia scala.

    Tra i fattori che possono ridurre l’adesione vi sono paura, carenza di informazione o la sottovalutazione del rischio individuale. Rafforzare la cultura della prevenzione e la fiducia nelle attività di controllo periodico è quindi essenziale, anche grazie al coinvolgimento dei medici di medicina generale e delle associazioni di pazienti.

    In conclusione, le campagne di screening gratuite rappresentano uno strumento cardine per la salute collettiva e individuale: non solo consentono di identificare e trattare precocemente le malattie silenziose, ma contribuiscono a rafforzare la consapevolezza e il senso di responsabilità sanitaria di ogni cittadino. Utilizzare questi strumenti significa proteggere sé stessi e la comunità, garantendo un futuro più sicuro e meno esposto a rischi evitabili.

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